Espadrillas,avarques minorchine , papusse o furlane? Hanno tutte un denominatore comune: sono scarpe dal sapore antico e tradizionale. Erano calzature povere, ricavate da materiale di scarto o di riciclo, come i vecchi copertoni : le prime sono spagnole e le altre sono venete. Si sa, in passato non si sprecava nulla e così ai piedi si mettevano scarpe artigianali, a basso costo o cucite in casa. Calzate da contadini o pescatori in passato, sono ritornate ai piedi di grandi , bambini e personaggi famosi.
In passato le donne friulane cucivano in casa le papusse con vecchi vestiti o stracci : per la suola si usavano penumatici usati, impermeabili e ideali per non scivolare , la tomaia in velluto o cotone pesante, come quella grezza dei sacchi di juta da trasporto. Le furlane in genere avevano una caratteristica punta all'insù, ma soprattutto erano economiche, rispetto a una costosa calzatura in cuoio. In seguito sono state adottate anche dai gondolieri veneziani, perchè pratiche per remare, così il Comune di Venezia ha assegnato in concessione ad un friulano, uno spazio per aprire la prima bancarella di vendita, ai piedi del Ponte di Rialto. Per mantenere questo sapore artigianale ancora oggi si possono ordinare del colore o del tessuto che più piace, basta rivolgersi a www.piedaterre-venice.com e calzare delle splendide furlane, magari in velluto arabescato dal sapore settecentesco.
Le espadrillas hanno un fondo in corda intrecciata : il loro nome deriva appunto da espart, sparto, una pianta da cui si ricava la fibra, mentre la tomaia è in tela colorata.Oggi le espadrillas sono diventate più ricercate nei dettagli: Manebì le propone inversione invernale con un interno in pelliccia, per l'estate le fa diventare a righe o in pizzo colorato, ma soprattutto ha rialzato la suola.
Le avarques maiorchine sono sandali con la suola di caucciù e la tomaia in pelle aperta in punta e una striscia nel tallone dello stesso materiale . L' avarca , calzatura utilizzata dalla popolazione rurale di Minorca , è ecologica perchè la suola era ricavata dal pneumatico e la tomaia di pelle grezza. Anche questa è tornata di moda, tanto è vero che la famiglia reale spagnola, ne fa gran uso.