La Settimana della moda
La classe non è acqua
Come sempre Giorgio Armani ha ragione. Dall’alto dei suoi 79 anni, gran parte passati a creare, può permettersi di criticare le giornaliste internazionali e anche la Camera Nazionale della Moda. Anne Wintour, la super potente giornalista, è partita domenica, prima che terminasse la settimana milanese, snobbando la sua sfilata. Chiudere le sfilate, significa rischiare di non vedere molta stampa straniera: sarebbe giusto e corretto se si facessero dei turni. Colpa della Camera Nazionale della Moda, che, cedendo alle pressioni di altri paesi, ha compresso la durata delle manifestazioni? D’altra parte molti marchi ormai hanno abbandonato Milano, come Miu Miu e Valentino e se ne sono volati a Parigi. Certo Milano, non è più quella da bere. E’ diventata triste, volgare e poco appetibile. La Francia oltre ad essersi impossessata di molte griffe italiane, è capace di essere unita, di fare sistema, mettendo da parte isterismi e personalismi. La moda, quella vera, crea un giro d’affari notevole. Perché bistrattarla?
Re Giorgio continua lo sfogo: non serve mostrare al pubblico un prodotto finto. Un abito ha una precisa funzione. Lavorare e pensare una collezione è complesso: occorrono ore e ore per studiare un capo o una giacca. Certo è molto più semplice prendere una stoffa con dei disegni stupendi e copiare un vecchio modello. Come non dargli ragione? Spacciare per moda dei lustrini e una sfilata con luci e suoni roboanti, non è serio.
Dopo nove anni
Dopo nove anni Miroglio non sfila più. Aveva avuto la bravura e la capacità di spezzare la tradizione: per diverse stagioni ha aperto la settimana della moda milanese con le sue modelle sorridenti e solari . Le sue collezioni per taglie morbide ormai si sono posizionate nel mercato e non hanno bisogno di essere confermate. Ed ora ha detto basta: meglio andare verso altri lidi. Incuriosiscono le vetrine di Piazza della Scala a Milano con il marchio Miroglio: un rosso squillante che vuole comunicare al pubblico il prossimo evento e una novità. Dieci minuti di sfilata non sono certamente paragonabili alla comunicazione continua di una vetrina in pieno centro a Milano. Intanto per la manifestazione di Première Vision Miroglio si è unito al marchio storico Mantero: entrambi sono guidati dalle quarte generazioni di due grandi famiglie del tessile italiano. Grazie alle loro competenze hanno creato un’esclusiva collezione di foulard e sciarpe, realizzati su tessuti e in formati diversi, per comunicare la storia e l’ orgoglio del Made in Italy.